IL PADRONE DELLE NOTE : JOSQUIN DESPREZ
IL PADRONE DELLE NOTE : JOSQUIN DESPREZ

IL PADRONE DELLE NOTE : JOSQUIN DESPREZ

Di Marco Zarrelli

Con Paolo Da Col, Walter Testolin, Laurent Dubuisson, Mons. Marcos Pavan, Barbara Jatta, Marco Pellegrini, Camilla Cavicchi

Italia, Belgio | 2023 | 140'
Etatutti

Il 27 agosto 2021 si è celebrato in tutto il mondo il cinquecentesimo anniversario della morte del compositore Josquin Desprez, l’artista che ha segnato musicalmente il Rinascimento, e su cui ancora oggi si forma ogni musicista. Nato alla frontiera tra Belgio e Francia, la sua carriera si divide perlopiù tra Italia e Francia. A Milano (dove è cantore e compositore di Ludovico il Moro), Leonardo lo ritrae nel Ritratto di musico. A Roma, per cinque anni canta per il Papa nella Cappella Sistina. È musicista di almeno due re di Francia. Baldassarre Castiglione testimonia che nelle corti del suo tempo una musica viene apprezzata solo se composta da Josquin. Lutero lo definisce “il padrone delle note”. E quando i suoi contemporanei vogliono fare paragoni, devono ricorrere a Michelangelo. Non meno che per Shakespeare, eserciti di studiosi e di appassionati continuano ad inseguire le tracce della sua figura misteriosa. Ed il fascino che la sua musica esercita, ieri come oggi, è incalcolabile.

Questo lungometraggio documentario ripercorre il percorso artistico ed umano di Josquin Desprez, seguendo quest’uomo dall’indole schiva attraverso le corti più prestigiose d’Europa, al fianco dei più celebrati artisti e letterati del Rinascimento. Il film, tuttavia, non si attiene ai criteri di un documentario classico, ma vuole avere un respiro cinematografico, utilizzando tutti gli strumenti del cinema d’autore, e valorizzando espressivamente ambienti e paesaggi. Come non bastasse l’eccezionale bellezza dell’abbazia benedettina di Farfa, il film si sofferma lungamente in ambienti del Vaticano mai visti fino ad oggi, e che custodiscono stupefacenti segreti che il film rivela per la prima volta in assoluto. Ed anche ambienti ben noti al grande pubblico, come la Cappella Sistina, sono mostrati in una luce completamente nuova. A ciò si aggiunge la prima mondiale di un brano di Josquin eseguito dalla cantoria della Cappella Sistina, privilegio mai concesso sino ad oggi: possiamo così non soltanto apprezzare la Cappella Sistina da un’angolazione totalmente inedita, ma per la prima volta in assoluto possiamo apprezzare in tutto il suo fascino anche l’acustica originale di quell’ambiente unico. Il brano musicale eseguito in Cappella Sistina (eseguito da elementi scelti del prestigioso e pluripremiato ensemble De labyrintho, diretto dal M° Walter Testolin) fa parte di un ricchissimo programma musicale, eseguito in presa diretta appositamente per questo film nella sublime cornice dell’Abbazia di Farfa. Qui, l’ensemble Odhecaton, uno dei più prestigiosi e premiati ensemble a livello internazionale, diretto dal M° Paolo Da Col, ha eseguito alcuni dei più celebri brani sacri e profani di Josquin, che possiamo godere nelle superlative riprese sonore di Matteo Costa, uno dei più blasonati ingegneri del suono oggi presenti sulla scena musicale mondiale.

Tuttavia, il film non vuole sacrificare la sua natura documentaristica, anzi presentando al mondo della cultura e dell’arte sorprendenti rivelazioni, a cominciare dall’interpretazione del simbolismo del Ritratto di musico di Leonardo da Vinci: grazie ad una complessa e appassionante indagine, condotta con criteri rigorosamente filologici, sarà d’ora in poi possibile identificare con assoluta certezza il personaggio leonardesco in Josquin Desprez, dopo decenni di inutili tentativi da parte dei più prestigiosi musicologi e storici dell’arte.

Ma le scoperte non si limitano al dipinto leonardesco: il film rivela l’esistenza, accanto all’unico ritratto conosciuto di Josquin, di ben altri quattro ritratti del compositore, due dei quali celati tra le mura del Vaticano. Nel corso di tutto il film, lo spettatore viene immerso in quella epoca quasi mitica che è il Rinascimento, attraverso un utilizzo imponente di immagini d’epoca ad altissima risoluzione, che consente un’esperienza realmente “immersiva”, come molto raramente è dato vedere in un documentario. Alcuni dei testi più affascinanti del film vengono recitati in voice over da Sandra Ceccarelli (Leone d’Oro come miglior attrice protagonista al Festival di Venezia per il film Luce dei miei occhi di Giuseppe Piccioni).

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